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Esistono strette correlazioni fra la postura e l’articolazione temporo – mandibolare (ATM). Dolori alla schiena, acufeni, sensazioni di vertigine possono essere provocati da una sbagliata occlusione dentaria.
Prima di iniziare un trattamento conservativo e/o protesico è indispensabile valutare curve di compenso, piani della bocca e in generale l’equilibrio posturale del paziente, esaminando alterazioni non solo del distretto cranio mandibolare, ma anche del rachide nel suo insieme.
Tra i fattori che condizionano maggiormente il normale funzionamento dell’equilibrio posturale vi è senza dubbio l’occlusione, e dal momento che l’ATM viene continuamente stimolata durante le più comuni funzioni quali la respirazione, la fonazione, la masticazione dentale, si può causare un lavoro anomalo dei muscoli del collo, con ripercussioni negative sull’equilibrio di tutto il corpo.

 

Dolori all’ATM

Vi capita mai di sentire dei click quando masticate? Oppure delle pulsazioni a livello dell’orecchio quando siete distesi? O ancora un rumore di “neve calpestata” quando aprite e chiudete la bocca? Sono tutti segnali che evidenziano una patologia dell’articolazione temporo-mandibolare, quella cioè che collega la mandibola al cranio e che ci permette di aprire e chiudere la bocca.

Fra i due capi ossei di questa articolazione (il condilo della mandibola e la fossetta dell’osso temporale del cranio) si interpone un dischetto che funge da ammortizzatore per fare in modo che durante l’apertura e la chiusura i due capi ossei non facciano attrito fra di loro. Può succedere che questo menisco si posizioni in più in avanti rispetto alla sua posizione fisiologica ed è proprio la sua “ricattura” in apertura che provoca il cosiddetto click.
A questo si possono accompagnare dolori muscolari, acufeni, formicolii alle braccia, nevralgie e cervicalgie.
È fondamentale intercettare questa problematica il più presto possibile per evitare che possa degenerare e diventare una situazione patologica irreversibile.
Per questo è fondamentale eseguire una risonanza magnetica (unico esame che ci fa vedere la posizione del menisco) e valutare successivamente il posizionamento di un byte e/o un percorso di riequilibrio muscolare con i dispositivi taopatch.